ñI cristiani danno la vita per la loro fede e rendono omaggio a chi ha subito il martirio durante le persecuzioni.ñ
Agli inizi i Romani considerano la comunitα cristiana nascente come una setta ebraica fra le altre. Da parte loro, anche le autoritα giudaiche si scagliano contro questa "deviazione". L'arresto degli apostoli e la lapidazione del diacono Stefano spingono i cristiani alla fuga da Gerusalemme. La dispersione, unitamente alla relativa tolleranza di Roma, spiega la rapida diffusione della nuova religione. Ad Antiochia i "nazareni" saranno chiamati ºchristianosº dai Greci: infatti in greco la parola ebraica "messia" (che significa "unto") si traduce con ºchrist≤sº.
Ben presto anche Roma si volgerα contro questi "atei" che non praticano nΘ i culti cittadini nΘ quello dell'imperatore: ½Una nuova razza di persone, nata da poco, senza patria nΘ tradizioni, associata contro tutte le istituzioni religiose e civili╗ (Celso). Con un editto del 202, Settimio Severo proibisce ogni nuova conversione sia alla religione ebraica, sia a quella cristiana, sempre confuse tra loro. I capi di accusa sono i soliti e possono sintetizzarsi in questa espressione: il cristiano Φ un sovversivo perchΘ non riconosce l'imperatore come dio.
Le persecuzioni proseguono per due secoli e mezzo, ma restano sporadiche. Quella di Nerone Φ limitata a Roma, in conseguenza dell'incendio della cittα nel 64. Sarα quella di Diocleziano (303-304) a estendersi a tutto l'impero: la causa Φ il rifiuto di alcuni soldati cristiani di compiere i riti richiesti dal culto dell'imperatore. Dal 303 al 304 si susseguono editti sempre pi∙ aspri: distruzione dei libri sacri, dei luoghi di culto, decadenza giuridica dei cristiani, condanne a morte... In Oriente la persecuzione Φ ancora pi∙ spietata, poichΘ i cristiani rappresentano giα quasi la metα della popolazione. Le persecuzioni, per≥, non raggiungeranno il loro scopo: addirittura gioveranno alla nuova religione. Morire per la propria fede Φ un "dono": ½Il sangue dei martiri Φ seme di nuovi cristiani╗ (Tertulliano).~G⌡⌡⌡
